204 - mozione di sfiducia



Ciccio Toia è un assessore nato e con grande maestria si adatta ad ogni situazione e infatti l’altro giorno il nostro sindaco pro-tempore l’ha incaricato, tramite una delega,di celebrare un matrimonio civile nel Palazzo dei Carmelitani.Il nostro cruccio,da telespettatori,è quello di non avere assistito a questo lieto evento dove Ciccio sicuramente avrà fatto un figurone .Siamo arrivati in ritardo,cioè quando gli sposi erano già tali;ma per nostra fortuna lo abbiamo potuto vedere elegantissimo e con la fascia tricolore mentre ,come assessore alla cultura ,più che presentare un libro con relativo autore,riceveva il consigliere Pietro Paladino,il quale invitava i colleghi consiglieri comunali ad una sana lettura e tutto ciò era chiaro nell’intervista rilasciata ieri 27 agosto 2007 a telejato: “questa amministrazione non aveva dove andare…ce l’hanno dimostrato due anni a questa parte.Amo,abbiamo cercato il centrodestra… di riparare appoggiandorli…che non cioè abbiamo fatto capire che non abbiamo fatto opposizione per farli governare per vedere se loro erano in condizione di potere governare questo paese.Vistosi che le condizioni non ci sono perché non hanno le capacità abbiamo capito già che le capacità ci mancano;allora abbiamo preso la nostra decisione e sarà la decisione quella giusta perché il paese vuole questo:.la sfiducia a questa amministrazione.Mi dispiace per Giuseppe Motisi che è un carissimo amico perché è na degna persona…questo lo dico…questo lo dico …una degnissima persona.Mi dispiace per lui purtroppo laddove il veicolo che lui ha imboccato è un veicolo (cieco) che non può avere salvezza;quindi non possiamo accarezzare lui per non penalizzare gli altri.Diciamo che siamo arrivati all’apice della situazione.La sfiducia ormai è firmata.Io l’ho firmata puru:La voterò in consiglio comunale sicuramente anche perché si dice:”uomo si ci nasce e nun ci si diventa”.Io ho firmato la mozione di sfiducia ma questa firma è fantasma…quello che vale è il voto in consiglio comunale.Quando siamo chiamati uno per uno i consiglieri comunali a votare. Sarò io a votare come tutti gli altri quelli che votano.Poi ognuno se ne assume le proprie responsabilità di ciò che va a votare.Se c’è qualcuno che si “retreggia” avendo firmato il foglio vuol dire che” non ha i pantaloni”.Ha una gonnellina come le donne che sono” magari vedove” o le donne che non hanno fortuna di sposarsi o che decisero/decidono di non sposarsi.Tutto questo è nato in virtù della votazione della Policentro Daun Partinico.”
Il consigliere Paladino,votato ed eletto nel 2005 e sicuramente stravotato alle prossime elezioni “perché noi siamo stati votati dalla popolazione e dal “pubblico” di Partinico”,in quanto a spettacolo non è secondo a nessuno, nella vignetta invita quasi tutti i consiglieri comunali contrari a questa amministrazione,firmatari o meno della mozione di sfiducia, di leggere il libro “Volevo i pantaloni” di Lara Cardella.E’ un romanzo biografico e la scrittrice,originaria di Licata, voleva attirare l’attenzione sulla situazione delle donne siciliane dove protagonista è una ragazza che da piccola ha sognato di portare i pantaloni, un simbolo di emancipazione e di libertà.Pietro Paladino,ex componente del “quartetto cede”,spera che almeno 20 colleghi consiglieri(lui compreso) abbiano i pantaloni dimostrando di avere gli attributi( compresi quelli che non hanno presentato la sfiducia e che a parole dicono di votarla).
Dal canto suo quel furbo di Peppone conoscendo abbastanza bene la fauna politica e gli appetiti nostrani si dedica ad una lettura più appropriata al caso ed infatti ha preso dallo scaffale di casa sua il romanzo più famoso di Victor Hugo: I MISERABILI.“
“I miserabili” racconta le vicende di Jean Valejan, un popolano reso "miserabile" dalla società che non riesce a soddisfare i suoi bisogni primari. Jean, per aver rubato del pane, finisce in prigione dove resterà per quasi venti anni a causa dei ripetuti tentativi di evasione.E’ un'opera colossale ed è uno dei romanzi cardine del XIX secolo europeo. I suoi personaggi sono appartenenti agli strati più bassi della società, una sorta di sottopalco, i cosidetti Miserabili: persone cadute in miseria, ex forzati, prostitute, poveri spazzacamini, studenti in povertà.A Peppe ,avendo solamente due fidi consiglieri,basterà trovarne almeno nove di miserabili,contrari alla sfiducia o assenti per vari motivi, e solo così otterrà la fiducia o il ritiro della mozione.Caro Peppone… l’impresa è ardua e tutta in salita perché con un monocolore puoi andare solo con il monopattino macinando solamente pochi chilometri.E in questa lotta culturale con Pietro Paladino è molto probabile che saranno più i pantaloni che i miserabili.