206 - gli indifferibili

Nel 1993 l’allora sindaco democristiano Gino Geraci presentò le dimissioni e così fecero gli altri assessori tranne uno:Totò 1600 alias Totò Chimenti.Essendo l’unico componente della giunta manteneva in vita un’amministrazione seppure zoppa ;e solamente le sue dimissioni avrebbero permesso all’assessorato agli enti locali di nominare un commissario straordinario.Perchè Totò Chimenti non mollava?Perchè voleva rimanere incollato alla sua poltrona sapendo che prima o poi avrebbe dovuto dimettersi?Totò 1600 non aveva nessun interesse politico nè altri interessi del tipo:c’è un mandato da firmare o una licenza da concedere.Totò aveva solo un desiderio noto a tutti:mettersi la fascia da sindaco durante la processione della Madonna del Ponte e mancando pochi giorni all’evento aveva detto agli amici che il lunedì mattina si sarebbe dimesso.Totò però non aveva previsto che fu una domenica piovosa e che la processione fu rinviata alla domenica successiva che fortunatamente per noi e per lui fu primaverile.E come si fa a non ricordare Totò elegante e raggiante di felicità fotografato dagli amici,tra cui si ricorda anche Totò Rizzo Puleo.Il giorno dopo Totò 1600 si dimise e la nostra città per la prima volta ebbe un commissario straordinario.
Nel novembre del 1999 ed esattamente il giorno dopo la sfiducia al sindaco Gigia Cannizzo un consigliere comunale del centro sinistra divenuto poi assessore nella giunta Motisi, avendo notato la presenza dell’ex primo cittadino nel palazzo di città , gridò a squarciagola alla malcapitata:” esci…vattene…non sei più il sindaco”.Nemmeno al peggior nemico si riserva un trattamento simile perché si deve avere rispetto della persona sconfitta senza infierire e concedendo l’onore della resa.
Alle cinque e trenta del 5 settembre del 2007 viene invece sfiduciato da 28 consiglieri comunali il sindaco Motisi e assistiamo a una tragicommedia dove protagonisti della vignetta sono “GLI INDIFFERIBILI”,cioè coloro i quali non possono essere rimandati e quindi non essendo stati promossi dal consiglio comunale sono stati “bocciati” e la loro speranza è solo un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.A differenza delle motivazioni religiose di Totò Chimenti o delle motivazioni strettamente personali di Gigia Cannizzo,non vogliono andarsene e persistono nel rimanere inchiodati ed attaccati alle poltrone e ,nel chiuso della stanza del segretario comunale Lucio Guarino,vogliono sapere quanto potranno rimanere ancora in sella e di quanto ossigeno possono ancora disporre (perché non se ne vanno “mancu a cannati”).Eduardo De Filippo in confronto a loro era un pivellino e se ci fosse stata una candid camera dentro l’ufficio del Segretario comunale avremmo assistito a un capolavoro unico nel suo genere.Aspetteremo con ansia che un giorno Lucio Guarino scriva le sue memorie.Con grande rammarico per gli sfiduciati abbiamo appurato che sono caduti gli organi elettivi,cioè gli assessori,i quali non hanno più deleghe e sono, sino a lunedì prossimo(giorno…forse…dell’arrivo del commissario regionale) solamente dei componenti di un organo collegiale e possono intervenire solo nei casi di atti indifferibili (che non possono essere rimandati)di competenza della giunta municipale.Le deleghe del sindaco passano al vice sindaco.Ahinoi…siamo senza governo.
Nella vignetta il buon Peppone allontanato dal vento dei ventotto consiglieri comunali che lo hanno sfiduciato non ha perso il suo buonumore e pensando a quella leggenda metropolitana che ha per protagonista una coppia di coniugi partinicesi a spasso per le vie della città,ci fulmina con una delle sue battute dicendo:” CHE VENTOTTO… ; 29 e 30 . AMUNINNI (andiamo) A CASA “ risponde il saggio consigliere Michele Chimenti perché ventotto nella lingua italiana non è diminuitivo di vento, bensì il numero dei consiglieri sfiducianti che mandano a casa ,oltre a loro stessi, il sindaco,il sindaco dietro le quinte,la giunta e anche il ventinovesimo e trentesimo consigliere.
Cari concittadini…resistete e siate fiduciosi perché è vero che siamo addolorati per la chiusura dell’Excelsior,unico cinema di Partinico,,ma siamo altrettanto felici e certi che a maggio o giugno riaprirà nuovamente il teatro con nuove o restaurate marionette.E la nostra speranza più da telespettatori che da elettori è quella di rivedere nei banchi del consiglio comunale di Partinico gli indimenticabili Saverio Settimo e Pietro Paladino.

205 - incubo babau

Il sogno è un insieme di immagini più o meno coerenti che si presentano alla coscienza durante il sonno.A occhi aperti è un desiderio,una speranza del tipo ( quanto mi piace Giovanna, Giusy,Franca o Giacomina) o a volte può essere un’illusione.A noi però interessa parlare del sogno come fenomeno psichico particolare che si verifica durante il sonno,dovuto ad un indebolimento della coscienza,nonché all’attivazione dei processi psichici inconsci.In questa vignetta invece il sogno è brutto e diventa un incubo (dal latino incubus,da incubare,giacere sopra) ed è una preoccupazione che turba profondamente.Nell’antica credenza popolare l’incubo era un demone maschile che,durante la notte,tormentava le dormienti,con cui si congiungeva carnalmente.Nel linguaggio comune,quando ci capitano disgrazie o tutto ci va storto,possiamo dire che”ci sembra di stare in un incubo”.L’esperienza dell’incubo notturno può diventare terrificante se si fanno dei sogni angoscianti…specialmente se sono cosi chiari da sembrare reali al punto da svegliarsi nel bel mezzo della notte.Al risveglio,la persona ricorda il tutto nei minimi dettagli e può presentare ansia,tachicardia,sudorazione ,paura e difficoltà a tornare a dormire.A volte gli incubi possono essere ripetuti più volte in una sola notte,spesso con temi ricorrenti.I bambini vivono l’incubo come realtà perché sono facilmente impressionabili e sognano spesso una creatura misteriosa e informe,
crudele e assetata di sangue… l’uomo nero, cioè “L’INCUBO BABAU”:l’immagine più spaventosa che la loro mente riesce a partorire.,l’incubo più inconscio che non vorrebbero mai vivere,ma che li terrorizza maledettamente.Il babau è una successione di sillabe utilizzata anche per riprodurre il latrato dei cani.
Peppone e company da alcuni giorni sognano il loro “babau”,cioè Gigia Cannizzo,ex sindaco di Partinico e Franca Tranchina,ex assessore ai Servizi Sociali , autorevoli rappresentanti dell’ultima giunta Cannizzo; e la preoccupazione di Peppe non è la congiunzione carnale con i protagonisti dell’incubo,bensì l’imminente e probabile mozione di sfiducia perché le parole che rimbombano senza sosta ai malcapitati sognatori sono identiche a quelle scritte nel cimitero di Montelepre: “FUMMO COME VOI , SARETE COME NOI “,cioè amministratori del Comune di Partinico e poi… sfiduciati anche dai partiti del centrosinistra .E se c’è un demone è il 1999 ,cioè l’anno della sfiducia alla giunta Cannizzo,stimolata e voluta dall’allora Partito Popolare per incompatibilità con l’operato chiaro e trasparente del primo sindaco progressista di Partinico. Il 2007 sarà ,con questa sfiducia inevitabile,un anno nero perché la morte politica di un progetto è sempre un lutto e le conseguenze le pagheranno i cittadini e soprattutto gli elettori liberi del centrosinistra delusi da questi ventisette mesi di sindacatura Motisi.