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Sen.Corrao:”L’ultima grande fatica di Danilo Dolci fu quella della sperimentazione della scuola per i bambini come forma di autoricostruzione e di autopromozione attraverso l’opera educativa”
Danilo Dolci:”La mattina quando vengono i bambini,a,ciascuno di loro viene chiesto di esprimere il desiderio della giornata.Alla fine quando tutti si sono espressi si inserisce anche l’educatore e inizia un proficuo dialogo.In una seconda fase piuttosto rapida ma intensa,si cerca di convenire insieme che cosa fare in modo che tutto quello che si fa durante il giorno non è soltanto spontaneo,ma è una pianificazione sulla base dei desideri e delle motivazioni di ciascuno.Il bambino non è un’idiota.Il bambino ha degli interessi vitali e diventando adulto rischia di incallirsi e di callificarsi.Diventare adulti vuol dire diventare spesso dei calli e importante è allora vedere come passare dalla naturale curiosità ad un processo per cui il bambino diviene esperto attraverso un certo metodo di scoprire e di trovare.”
Prof.Casarrubea:”Danilo era convinto che la scuola fosse un sistema violento.Quando parlava dei professori parlava di persone con la pistola puntata sulla testa del ragazzo.E diceva:l’insegnamento è violento.Noi invece dobbiamo fare in modo che le persone crescano per autogenerazione o per autorigenerazione”.Era convinto che ognuno avesse dentro i semi della pianta che doveva svilupparsi.”
Queste osservazioni del Senatore Corrao,dello stesso Danilo e del Prof.Casarrubea sulla maieutica di Dolci sono tratte dal dvd “Memory and Utopia” di Alberto Castiglione e nel dizionario filosofico la parola “maieutica”,dal greco “maia” (madre,levatrice) e “tèchne” (tecnica) vuol dire “arte della levatrice” e come diceva Socrate, attraverso gli scritti del suo allievo Platone, che il compito del filosofo non sarebbe quello di insegnare,ma quello di applicare la maieutica,l’arte dell’ostetrica,per aiutare colui che ascolta a “partorire” la verità che già possiede dentro di sé.
E la verità è che il nostro buontempone Peppone è il sindaco di Partinico ed è una certezza che nessuno da ora in poi potrà mai più mettere in dubbio perché il nostro primo cittadino dopo la sua apparizione del 22 aprile al Centro Educativo Mirto e al Palazzo dei Carmelitani al convegno “DANILO DOLCI: MAIEUTICA IN ATTO” ha finalmente capito dalle parole dello scrittore Giuseppe Barone che le persone devono pensare con la propria testa ed essere creativi per non spegnersi,imparando ad esercitare il proprio potere e a rapportarsi con gli altri.E infatti, come ben si vede nella vignetta, il nostro Peppe, avendo tanta voglia di maieutica ,tenta di esportare il metodo di insegnamento in un’aula dove la democrazia e la libertà sono solamente uno spot.E con fare deciso dice al maestro un po’ all’antica:”OGGI VORREI FARE IL SINDACO “e “oggi” è detto come figura retorica(sinèddoche),cioè…”intendo proseguire senza l’aiuto o u sdirrubbu di certi maestri la mia sindacatura. “Non si sa cosa succederà dopo questo scatto d’orgoglio ,ma sicuramente un po’ di caciara ci sarà perchè anche se non ha la pistola ,il gran maestro è abile nell’uso della bacchetta e del comando forse perché anche lui nel passato ne è stato vittima,come il piccolo Renzino che è stato messo in castigo perché non ha capito un’acca della formula del liquido più famoso che il maestro con tanta dovizia sta spiegando ai suoi allievi.
Caro Peppe…il tuo maestro non userà mai e poi mai il metodo della maieutica perché lui non è Socrate e tu non sei il suo allievo Platone e se sei all’ultimo anno delle scuole elementari siamo tutti salvi perché la scuola sta per terminare e il tuo calvario sarà solo un brutto ricordo e se invece hai ancora altri anni da frequentare in questa classe ti diamo un consiglio : “CANCIA SCOLA O CANCIA MAESTRO.”