Silvio Berlusconi con un colpo di spugna alquanto magistrale ha giocato d’astuzia nei confronti degli alleati e in un batter d’occhio ha sciolto Forza Italia e si appresta entro il gennaio del 2008 a costituire il Partito del Popolo della Libertà in diretta concorrenza con il Partito Democratico di Walter Veltroni.Senza nessun preambolo ha giocato d’anticipo e ha invitato il centrodestra e gli elettori indecisi a salire sul suo carro.
Sua Emittenza però non si è preoccupato dei suoi fedelissimi sergenti e caporali di forza Italia sparsi in tutto lo stivale che si erano già organizzati per celebrare congressi e all’improvviso si sono trovati senza casa e senza nome.Non si era mai visto celebrare eleggere,anzi acclamare un segretario e un direttivo di un partito che non esiste più.Renzo Di Trapani quando fu eletto segretario del defunto partito della Margherita almeno era già al corrente che sarebbe durato poco.Diego Campione invece è rimasto di sasso e sa benissimo che il suo mandato durerà da Natale a Santo Stefano e più che una rinascita di Forza Italia si appresterà a celebrare il funerale del vecchio partito che già ,da come si vede nella vignetta,è un po’ “scancarato” e traballante perché la base dell’albero di Babila, formata da tanti Babbo Natale concatenati tra di loro, non regge e notizia ne è il fatto che sia Rizzo Puleo che Vito Giovia hanno detto di non accettare di far parte del direttivo.
Una considerazione però è d’obbligo:caro segretario …non si può rinnovare un partito senza includere nel direttivo delle donne e dei giovani e soprattutto delle facce nuove.Rispondi a questo quesito:ti stava più a cuore la tua nomina a segretario concordata per acclamazione o un partito più fresco di idee con una linfa nuova?